23/02/12

La Chiesa e il divieto di leggere: l'Indice dei libri proibiti

L'Indice dei libri proibiti fu un elenco di pubblicazioni proibite dalla Chiesa cattolica, creato nel 1558.
Ebbe diverse versioni e fu soppresso solo nel 1966.
Sin dalle sue origini le lotte della Chiesa contro le eresie comportarono la proibizione di leggere o conservare opere considerate eretiche: già il primo concilio di Nicea (325) proibì le opere di Ario.
Il Concilio romano nel 868 condannò al rogo varie opere, tra cui quelle  di Arnaldo da Brescia e il Talmud. La diffusione di idee contrarie ai dogmi della Chiesa cattolica fu favorita dall'invenzione della stampa a caratteri mobili (1455): la Chiesa prese dunque provvedimenti
nel tentativo di controllare quanto veniva stampato. 
Alla metà del XVI secolo risalgono i primi cataloghi di libri proibiti: ne furono redatti dalle università della Sorbona a Parigi. Per non far circolare opere pubblicate senza permesso, varie autorità ecclesiastiche si affrettarono a pubblicare indici di libri proibiti. 
Per evitare le difformità esistenti tra i vari elenchi, papa Paolo IV fece pubblicare, nel 1559, il primo Indice dei libri proibiti ufficiale. 
Questo era diviso in tre sezioni: autori proibiti, autori di cui venivano condannate singole opere, scritti anonimi. 
Un passo ulteriore fu compiuto nel 1571, quando papa Paolo V istituì la Sacra Congregazione dell’Indice che si dotò  di una organizzazione che potesse contare su un apparato burocratico formato da specialisti della censura. Il compito era tanto più ambizioso perché la Chiesa non si limitava a proibire, ma stabiliva spesso un dialogo con gli autori e con gli stampatori, suggerendo,quando era possibile, di fare tagli e modifiche. Ma nonostante ciò, la Congregazione, non era capace di fronteggiare la massa degli scritti che uscivano quotidianamente dalle stamperie europee. 
Il lavoro dei censori era così pesante che qualcuno, negli uffici della Congregazione, arrivò addirittura ad auspicare che per qualche tempo fosse sospesa qualsiasi forma di stampa. 
In Italia, l’attività della Congregazione fu molto efficace, con un effetto di soffocamento e di chiusura che impedì o ritardò i contatti con le correnti più vivaci della cultura europea. Il fenomeno fu tanto più grave perché l’Indice dei libri proibiti si estese al controllo dell’intera attività culturale. Nel resto dell’Europa, invece, la circolazione dei libri ritenuti «infetti» si rivelò inarrestabile. In queste aree culturali, l’Indice dei libri proibiti era adoperato addirittura come strumento bibliografico, oppure come manuale utile a segnalare quali opere consigliare ai protestanti.

Nicoletta D'Alterio, Rossella Iodice.

3 commenti:

  1. secondo me la chiesa non doveva interferire con quel che leggeva la gente di quel tempo perchè nessuno può dire al popolo di leggere un libro o di non leggerlo
    Francesco Capuano

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  2. Complimenti per aver deciso di affrontare un tema così complicato. Vorrei solo aggiungere che è vero che L'indice dei libri proibiti decadde nel 1966, ma i suoi effetti sulla cultura italiana, qualsiasi fosse la sua espressione, si estero per un tempo molto più lungo con risultati a volte ridicoli.
    Ad esempio nel 1967 Francesco Guccini scrisse e cantò una canzone che si intitolava "Dio è morto", che veniva trasmessa regolarmente da Radio Vaticana (la radio ufficiale dello Stato Pontificio) mentre era una canzone censurata in Italia (ed in teoria chi la ascoltava era passibile di denuncia).

    http://www.youtube.com/watch?v=u5XY42Y4m8A

    Non so se il link funziona. Provate ad ascoltarla e a capire perchè fosse censurata in Italia.

    spalluzza (ornella)

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  3. In Italia la chiesa aveva una grande influenza su tutto il popolo e lo teneva nella superstizione e nell'ignoranza.
    Quando alcuni scrittori iniziarono ad apportare delle innovazioni, la chiesa sentendosi minacciata e dopo aver perso fedeli decise di instaurare l' indice dei libri proibiti che fece numerose vittime.
    Tra le vittime "eccellenti" della censura ecclesiastica vi fu Giordano Bruno, condannato al rogo per non aver smentito le sue dottrine dinanzi al Tribunale dell' Inquisizione.
    L' indice dei libri proibiti secondo me ci ha fatto perdere numerose opere, inoltre la chiesa si é macchiata di numerosi delitti inutili infangando stesso della sua fede.
    Angelo Del Mondo

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