23/02/12

1933 Berlino: rogo dei libri.

In questa ricerca, è raccontato il destino di  moltissimi libri durante il nazismo . Con queste informazioni vogliamo ricordare uno dei più terribili attacchi alla civiltà del libro che la storia possa ricordare . 

Tra marzo e luglio 1933, i nazisti allestirono in molte città tedesche e non, roghi di libri considerati contrari allo ‘’spirito tedesco’’. Il rogo centrale ebbe luogo a Berlino, il 10 maggio 1933.






Gobbles, giornalista, nominato capo della sezione berlinese del Partito, da Hitler  nel 1926, dal 1928 fu responsabile della diffusione dei roghi ‘’anti nazisti’’ . Egli rimase fedele ad Hitler fino alla fine, tanto da suicidarsi con la propria famiglia dopo la morte del Führer.

I libri messi a rogo furono trasportati da camion cosparsi di benzina e bruciati con l’aiuto di pompieri e soldati della SS, unità parlamentale della forza armata del Terzo Reich, (La Germania tra il 1933 e il 1945) comandate da Henrich Himmler, soprannominato da Hitler,  e le SA, gruppo parlamentare del Partito Nazista.


http://www.youtube.com/watch?v=WoahKRQt3eY  : Gobbles e il rogo di libri a Berlino.

La scelta del fuoco come sistema di annientamento, non fu casuale. Il fuoco, infatti, non lascia dietro di sé nessuna traccia e nessuna rovina sulla quale poter ricostruire il passato o un nuovo futuro . La manifestazione fu inaugurata dal sindaco di Berlino e l’evento assunse i caratteri di una cerimonia ufficiale, quasi religiosa .Il titolo di questa propaganda riportava il motto del maggior poeta tedesco del periodo di passaggio tra Romanticismo e Realismo, Heine :<<Laddove bruciano libri, alla fine bruciano anche le persone>>.
Leo Löwenthal, un sociologo tedesco, nel saggio ‘’CalibansErbe’’, riconobbe i tre motivi che portarono i tedeschi nazisti ad incendiare tutti quei libri :


Estinzione della storia  - Azione igienica di ripulirsi  -  Liquidazione del soggetto

Secondo la stampa, che dopo la salita al potere di Hitler veniva tenuta sotto controllo dai nazisti,
bisognava respingere le opere: 
Dei teorici del Marxismo (Movimento socialista);
Di coloro che esaltavano la Repubblica di Weimar ( Periodo della storia della Germania che va  dal 1919 al 1933);
Di coloro che attaccavano i fondamenti della morale e della religione tedesca ;
Degli autori pacifisti, in particolar modo degli scrittori critici della Prima Guerra Mondiale (1914-1918);
Di coloro che offendevano i militari nazisti;
Di libri di scrittori ebrei;
Di libri che parlavano positivamente della popolazione ebrea;
Di chi criticava la società borghese tedesca;
Degli autori comunisti;
Dei giornalisti oppositori del regime;
Di scienziati antinazisti ( Albert Einstein)

     Abbiamo scelto di citare il libro "La bambina che salvava i libri" di Markus Zusak, perché è ambientato nella Germania nazista e ha anche un capitolo in cui si descrive un rogo di libri.
    La protagonista, Liesel Meminger, di fronte ai libri non riesce a resistere: deve possederli e quindi li ruba. Il primo furto da lei commesso fu al funerale del suo fratellino,  rubò il ‘’Manuale del necrofilo’’. Tra i suoi furti, c’è quello di un libro preso tra le macerie di un rogo a cui aveva assistito, durante  la parata della gioventù Hitleriana, un' organizzazione giovanile fondata dal Partito Nazista nel 1926, per creare un nuovo sistema di addestramento per i giovani tedeschi, a partire dai dieci anni, per servire le forze armate naziste; il loro motto era ‘’Sangue ed onore’’. 


Quello che vedrete in questo video, non è reale, era solo una ‘’campagna pubblicitaria’’,che serviva per invogliare i giovani ad iscriversi a queste organizzazioni giovanili. http://www.youtube.com/watch?v=Ta0ygeah_4c 


    Il libro, ancora intatto, da lei ‘’rubato’’,  era di uno scrittore ebreo. Liesel, lo estrasse dalle ceneri, ancora fumante. La protagonista avendo paura che qualcuno potesse scoprire il suo ‘’furto’’,  nascose il volume sotto il suo giaccone; ma, nonostante questo, la moglie del sindaco della città in cui abitava, la vide. La notizia non venne mai raccontata dalla signora che, dopo settimane, accolse la bambina nella sua biblioteca.
                 Quella di Liesel è un’ avvincente storia raccontata dalla morte in persona …


Ecco cosa può fare il potere alcune volte; riesce a distruggere  vite umane e la libertà: libertà di esprimere il proprio pensiero, libertà di parola. Se Hitler non fosse mai salito al potere, lo sterminio di libri si sarebbe mai verificato ? Oppure un’altra ‘’persona’’ con le sue stesse idee razziali e politiche avrebbe fatto la stessa cosa ? Cosa induce l’uomo a odiare un altro essere umano, talmente tanto da desiderare ardentemente di distruggergli prima il pensiero e poi la vita stessa ? La paura ? L’odio ? Possono  questi due elementi togliere il diritto alla vita altrui ? Secondo noi, è totalmente ingiusto togliere ad una persona le meravigliose sensazioni che si possono provare leggendo e vivendo ! In fondo, la nostra vita è un libro: soltanto che il futuro è ancora da scrivere .


Annamaria Di Nunzio e Mariarosaria Ronga

5 commenti:

  1. Il rogo dei libri di Berlino ci fa capire quanto era difficile la società ai tempi del nazismo. E' stata un’ ingiustizia il rogo perchè cosi facendo I nazisti toglievano la possibilità di pensare e fantasticare all'uomo.



    Simone Carannante

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  2. Complimenti per il tema svolto in questo lavoro molto interessante, ma complimenti anche per la considerazione personale. Rigurado quest'ultima sono anche io d'accordo con voi in quanto non è giusto togliere ad una persona la possibilità di vivere e di leggere.Ma è bello sapere che oggi non viene tolta a nessuno la possibilità di leggere...o forse non a tutti!!

    Nicoletta D'Alterio

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  3. Nel periodo fascista vi fu una maggiore censura dei libri e questo soprattutto perchè Adolf Hitler voleva far sottostare a sè il popolo tedesco.Nella famosa frase di Heine:<>.A mio parere spiega proprio che togliendo la lettura si può far credere ciò che si vuole alle persone perchè é privarli di una cultura che gli permetta di ribellarsi e avere un proprio pensiero.
    Hitler infatti fece bruciare libri di ebrei,che favoreggiassero questi ultimi o che andavano contro il suo regime.Si suppone inoltre che egli fosse per metà ebreo poichè il cognome del padre era tipico degli ebrei e questi ottenero con Maria Teresa d'austria la cittadinanza al seguito del convertimento al cristianesimo,inoltre il suo odio verso il padre potrebbe riportarci all'odio verso gli ebrei,ma é invece da pensare che siccome gli ebrei avevano ruoli e cariche importanti lui li escluse dalla vita pubblica per motivi politico-economici.
    Del Mondo Angelo

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  4. Articolo veramente interessante e ricco di informazioni utili per chiunque voglia approfondire l'argomento: unico appunto, riguardo alla seconda motivazione individuata da Leo Löwenthal ne I roghi di libri, la mia edizione riporta "Azione igienica di Repulisti" e non ripulirsi

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  5. Che tristezza vedere i bambini coi cervelli lavati dal sistema. Almeno nel 1933 furono bruciati solo un po' di libri, nessuno dei quali particolarmente utile o intelligente.

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